L’ abbigliamento da usare in gara

La moda sulle piste di pattinaggio ha cambiato significativamente nel corso degli anni, soprattutto in fatto di tipi di tessuti utilizzati per la costruzione di vestiti e divise per gli atleti, ma un aspetto che è rimasto più o meno immutabile è quello della preferenza dei giudici per vestiti sobri, non eccessivamente teatrali e che facciano brillare al meglio le capacità dei pattinatori. Il criterio base con il quale gli sportivi scelgono uno o altro vestito è di solito e innanzitutto il tessuto: poiché non c’è niente di più importante delle prestazioni del vestito, la maggior parte sono pronti a sacrificare l’aspetto estetico per acquistare capi con una miglior performance, degna di alti standard competitivi. Questo si traduce in tessuto adeguato alla disciplina come, ma anche in una costruzione professionale e curata fino all’ultimo dettaglio. Altro elemento fondamentale dell’abbigliamento del pattinaggio è la sicurezza: ogni associazione sportiva o campionato può scegliere di essere più o meno rigido su questo aspetto, ma in generale si sconsiglia ai pattinatori di partecipare alle gare con vestiti eccessivamente barocchi, con elementi che possano staccarsi, gioielli o accessori eccessivamente lunghi come sciarpe.Il regolamento prevede ulteriori limitazioni alle divise che possono portare gli sportivi nelle competizioni: dopo l’attuazione di Katarina Witts nei campionati europei del 1988, alcune linee guida sono state stabilite per quanto riguarda l’abbigliamento pattinaggio sul ghiaccio femminile, in particolare rispetto alla lunghezza delle gonne e pantaloni che si possono indossare nella pista. La pattinatrice tedesca sorprese tutti con una combinazione di piume al posto della gonna, il che fu ritenuto poco adeguato per una gara atletica.

Tutto ciò non significa però che i costumi per il pattinaggio non cerchino sempre l’elemento sorpresa ed un forte impatto visivo. Anzi, la ricerca per l’abito che più colpirà i giudici, pur rimanendo dentro al regolamento e alle chiamate “buone pratiche”, è uno degli aspetti che più occupa gli atleti nei giorni che precedono una gara.

Mentre i vestiti con le maniche lunghe sono preferiti perché fanno vedere di più i movimenti delle braccia, le gonne a plaid o con le palle, come quelle indossate dalle cheerleader sono le più popolari. Questo perché contribuiscono a rendere le varie acrobazie e salti ancor più spettacolari, sicuramente più delle gonne strette. Categoria a parte sono i vestiti per gli allenamenti in competizione. Poiché nella maggioranza di gare di alto livello i giudici possono presenziare gli allenamenti precedenti alla gara, gli atleti devono fare attenzione a scegliere un test dress adeguato. Questo deve essere, soprattutto, sobrio, elegante e semplice, e non necessariamente coerenti con il vestito, più elaborato, che si indosserà il giorno della competizione ufficiale. Ogni disciplina e categoria di pattinaggio ha delle specifiche particolari per quanto riguarda i tipi di capi che si possono indossare, così come ogni atleta ha delle preferenze e richieste personali che è indispensabile tenere in considerazione quando si tratta di acquistare o farsi fare il vestito per ogni competizione. Fortunatamente, i fornitori e le varietà nel mercato degli abiti pattinaggio sono tante da provocare in molti l’imbarazzo della scelta.

I campionati europei 2013

Modena nel 2013 ospiterà i Campionati Europei di Pattinaggio Artistico Show e Precision. In campo rotellistico si aggiunge quindi una nuova perla all’offerta di alto livello che negli ultimi anni ha caratterizzato la nostra città e il cui apice è stato raggiunto da International Roller Cup, considerata oramai la gara più spettacolare al mondo di pattinaggio artistico a rotelle. Sarà una gara sportiva di alto livello e decisamente spettacolare, ma anche un evento per promuovere il territorio  perché porterà a Modena, tra atleti tecnici, accompagnatori e appassionati circa 2000 persone da tutta Europa. A loro, sperando di bissare lo straordinario successo dell’edizione 2012 tenutasi in Spagna a Blanes nel mese di maggio, si aggiungeranno circa diecimila spettatori. Non a caso la conferenza stampa si è tenuta al Palatipico presso il quale hanno sede i principali Consorzi che rappresentano le produzioni agroalimentari Dop e Igp di Modena e provincia.

Come per International Roller Cup, ad ospitare i Campionati Europei Gruppi Show e Precision sarà il Palapanini e questo avverrà proprio nell’anno in cui Modena potrà fregiarsi del titolo di “Città Europea dello Sport”, importante riconoscimento assegnato dall’ACES (Associazione Città Europee dello Sport) che inserisce Modena in un esclusivo circuito di città, che hanno visto riconosciuto il loro impegno nel promuovere lo sport come fattore di aggregazione sociale e di miglioramento della qualità della vita. “Il Campionato Europeo sarà uno dei fiori all’occhiello del programma sportivo del prossimo anno per la nostra città. Nel 2013 saremo una delle cinque “Città europee dello sport”, e quindi punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la pratica sportiva – ha sottolineato l’Assessore allo Sport del Comune di Modena Antonino Marino – La presenza di un grande evento di pattinaggio sotto la Ghirlandina non è un caso

. “La scuola rotellistica modenese da anni esprime grandi atleti, e le società sono in grado di proporre eventi ormai diventati punti di riferimento per il pubblico e gli atleti più blasonati. Inoltre la capacità organizzativa dei club in diverse discipline, che lavorano in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha richiamato l’attenzione sulla nostra città di molte federazioni sportive nazionali, come ad esempio calcio, pallavolo e rugby, per dar vita ad eventi di grande levatura tecnica e impatto mediatico. I Campionati Europei Gruppi Show e Precision – ha concluso l’assessore – saranno un’ulteriore occasione di marketing territoriale, per far conoscere la nostra città e le sue eccellenze in campo europeo.” 

A conferma della grande cura organizzativa già da alcune settimane la società Roller Modena sta lavorando affinché le aspettative, sia sotto il profilo sportivo, sia sotto il profilo del marketing territoriale siano rispettate. In attesa di conoscere i dettagli è intanto possibile visitare il sito internet .

Tutti si chiedono: “perchè il pattinaggio a rotelle non è uno sport olimpico?”

Il pattinaggio artistico a rotelle è poco internazionale. Già solo a vedere le nazionalità dei titoli mondiali capiamo che “se la giocano” Italia, Spagna, Germania, Stati Uniti, Argentina. Se proprio dobbiamo aggiungere altre nazioni mettiamoci Portogallo, Francia, Australia e Nuova Zelanda. Poche altre.
 L’introduzione e il successo dei pattini in linea con cui si può pattinare pressoché dovunque (ma non in Italia, visto che è vietato dappertutto) ha segnato un progressivo declino delle piste, che decenni fa erano ritrovo anche di amatori oltre che di atleti, e ha distolto l’attenzione dal pattino tradizionale. Al punto che la maggior parte della gente lo considera un attrezzo “retrò”. La crisi ha colpito anche negli USA dove molte piste costruite attorno agli anni 60-70 si sono viste costrette a chiudere.
Negli States i pattini tradizionali – detti quad – hanno trovato o ritrovato nuovi adepti ma non nel settore artistico. Il jam skating va molto forte così come il roller derby (due squadre di ragazze che corrono sui pattini lungo un anello tentano di far atterrare al suolo le avversarie). Queste cose sono sconosciute da noi e sollevano la domanda più generale di cosa si debba intendere (e includere a livello internazionale) nelle specialità che usano i pattini tradizionali.

In Australia, Nuava Zelanda e ultimamente in Germania l’artistico ha vista l’ingresso dei pattini in linea. Assai più amati di quelli a rotelle da chi viene dal ghiaccio. E vi sono istruttori, gare e qualifiche. Considerata la sproporzione numerica (ma certo non da noi in Italia) tra praticanti del ghiaccio e delle rotelle non mi meraviglierei che in un qualche futuro il pattinaggio artistico in linea raggiunga la pari o anche superi come praticanti quello tradizionale. In Inghilterra la “National Ice Skating Association” promuove l’utilizzo di questi pattini
La copertura mediatica per il pattinaggio a rotelle è nulla. Se non si ha modo di vederlo e non se ne parla è come se non esistesse. È vero che tutti conoscono Carolina Kostner. È altrettanto vero che se chiedo chi è Tanya Romano o Debora Sbei mi possono rispondere “la badante di tua nonna”.
Attorno al pattinaggio artistico a rotelle non girano soldi né sponsor. Non che questo dal mio, o dal tuo, punto di vista cambi qualcosa. Ma a livello di peso decisionale, a partire dalla realizzazione e manutenzione di impianti sportivi dedicati sino alle decisioni in seno al comitato olimpico, questa debolezza toglie qualsiasi potere.
 Le scelte di nuovi sport olimpici guardano molto alla presa sul pubblico. Da quest’angolazione posso capire (ma non accettare) che il pattinaggio corsa abbia forse più appeal televisivo dell’artistico (che molta gente considera il parente minore e/o povero di quello su ghiaccio).
 L’artistico a rotelle e quello su ghiaccio hanno molte somiglianze tecniche. Ma il ghiaccio, almeno nell’immaginario collettivo, è sport grandioso e d’élite. C’è gente disposta a dissanguarsi economicamente per praticare pattinaggio artistico su ghiaccio e prendere lezioni. Anche  per gli adulti attempati (in America ci sono “diplomi” specifici e gare per adulti). Lo stesso non si può dire per il pattinaggio a rotelle.